Tiger woods tra umanità e grandezza
Ciao Golfista Vincente,
Oggi con questo articolo ti metterò a disposizione informazioni di grande valore e soprattutto pratiche su come gestire pensieri, emozioni e situazioni sfidanti nella tua vita golfistica fuori e dentro la gara e lo faccio attingendo alle parole di un grande campione, forse il più grande di tutti i tempi: Tiger Woods!
Se ancora non mi conosci mi chiamo Andrea Falleri e sono Golf Mental Coach professionista, creatore del Metodo #1 in Italia di golf mental coaching – Golfista Vincente – per ottenere score straordinari in gara padroneggiando il tuo aspetto mentale.
Quanto sto per raccontarti ti permetterà di evitare errori che incidono negativamente sulle tue prestazioni in gara e ti fornirà uno strumento pratico per gestire la tua mente in situazioni stressanti e inaspettate.
TIGER WOODS E LA HALL OF FAME
Andiamo per gradi e vediamo cosa è accaduto il 10 marzo 2022. In quella data Tiger Woods è stato candidato dalla PGA a entrare a far parte della “World Golf Hall of Fame”, una Museo a St. Augustine in Florida dove si raccolgono e raccontano le gesta dei più grandi giocatori e giocatrici di golf che la storia ricordi.
Giusto per farti comprendere meglio, per entrare in questo Gota del golf bisogna possedere caratteristiche uniche e sotto certi aspetti straordinarie:
- avere almeno 40 anni;
- essere membro del PGA Tour per almeno 10 anni;
- aver conseguito almeno 10 vittorie nel PGA Tour o 2 vittorie nei Major o aver vinto almeno 2 volte The Players Championship;
Tiger Woods ha tutte le carte in regola per accedere a questa prestigiosa candidatura, avendo vinto 82 gare del PGA Tour, insieme a 15 Major, ottenendo nel 2000-‘01 l’incredibile “Tiger Slam”e diventando il primo golfista dai tempi di Bobby Jones (1930) ad aggiudicarsi tutti e quattro i titoli dei Major in un’unica annata.
È stato anche due volte vincitore del The Players Championship e due volte vincitore di FedExCup.
In quel 10 Marzo 2022 Tiger ha tenuto il discorso di accettazione della sua candidatura e ti assicuro che è uno dei discorsi più autentici e ispiranti che abbia mai ascoltato.
Lo puoi vedere integralmente a questo link: https://www.pgatour.com/video/2022/03/09/tiger-woods_-world-golf-hall-of-fame-acceptance-speech.html
Troverai al suo interno tanti, tanti spunti interessanti nonché delle indicazioni di primissimo livello su come allenare la mente in modo super performante fuori dalla gara in ottica gara. Ti suggerisco di guardarlo tutto.
Oggi desidero portare la tua attenzione su una parte specifica del discorso tra il minuto 14 e 4’’ e il minuto 16 e 30’’ in cui Tiger racconta la storia di quando i suoi genitori si indebitarono per consentirgli di giocare i tornei giovanili prestigiosi ed entrare all’università di Stanford.
Ti riporto di seguito la trascrizione in italiano delle sue parole. Ti informo che l’ho tradotta io, ci potrebbe essere qualche imperfezione di traduzione, ma il senso generale è coerente.
“… Nel periodo della mia attività golfistica giovanile, non avevamo i mezzi finanziari per giocare nei tornei più importanti. Procedendo nella mia carriera la mia famiglia prese una decisione o meglio fu costretta a prendere una decisione.
Quando raggiunsi l’età di quattordici-quindici anni giocavo nella AJGA (American Junior Golf Association). A quel tempo i giovani giocatori di golf giocavano per tutto il paese e frequentavano i college giovanili, i maestri di golf erano là che li guardavano giocare.
La mia famiglia sapeva di non disporre di sufficiente denaro per farmi frequentare il college. La mia famiglia prese una decisione molto difficile e impegnativa e all’età di quattordici anni accese un secondo mutuo in modo che io potessi giocare sull’AJGA Tour.
Mia madre stava a casa e mio padre viaggiava con me. Così ho potuto giocare sull’AJGA Tour grazie al secondo mutuo. Senza i sacrifici di madre che mi ha preso tutto l’occorrente per le gare e di papà, che non è qui, ma che ha instillato in me l’etica per il lavoro, di lottare per quello in cui credi e di inseguire i tuoi sogni; nulla ti è stato dato ma puoi comunque guadagnartelo, se non lavori sodo e non ti impegni non ottieni risultati e soprattutto non li meriti.
Tutto questo ha segnato la mia carriera, mi ha permesso di entrare in una grande università come Stanford. In seguito, sono diventato professionista e Phil Knight che è qui – il CEO di Nike – e al tempo W.J., che era il Presidente di Titlest, sono stati molto generosi a firmare con un ragazzino di vent’anni dei contratti importanti che ci hanno permesso di pagare subito metà del mutuo.”
Sono parole che toccano il cuore, fanno venire i brividi e fanno riflettere. Affrontano il tema del mutuo, che ha rappresentato un’opportunità ma anche un grande rischio; toccano poi il tema dell’etica del lavoro, che pone al centro la figura del padre e il tema della giovane età, del trovarsi catapultato a soli quattordici anni in un mondo complicato e sfidante.
Altro tema che emerge da queste parole e che poi viene confermato e sottolineato da Tiger in una parte successiva del discorso è quello che il golf seppure venga giocato in maniera individuale è uno sport di squadra.
Esiste una vera e proprio squadra dietro i riflettori della ribalta che in un modo o nell’altro entra a far parte della vita e del gioco di qualsiasi giocatore e ne influenza la performance e quindi gli score.
L’INFLUENZA DELLA SQUADRA NELLA PRESTAZIONE INDIVIDUALE NEL GOLF
Nel mio ambito di golf mental coach che lavora anche con giovani giocatori e giocatrici di golf lo vedo quotidianamente; mi rendo conto di come i ragazzi e le ragazze si portino inevitabilmente in campo le conseguenze delle scelte di alcuni componenti della squadra che spesso coincidono con i genitori.
Dalla scelta di un mutuo che va ripagato alla scelta di separarsi da parte dei genitori, dall’assenza o mancanza di un genitore alle aspettative non sempre dichiarate di uno o entrambi i genitori, dalle aspettative spesso dichiarate del Maestro alla pressione dei media in occasione dei primi successi e via dicendo.
La situazione perfetta non esiste e forse sono proprie queste situazioni imperfette che permettono a ciascun giocatore e giocatrice (anche non necessariamente professionista) di crescere, consolidarsi dentro e poi emergere.
Tiger Woods ha mostrato grande umanità nel raccontare questa parte della sua storia personale e ha mostrato profonda riconoscenza e gratitudine verso i suoi genitori e le persone che hanno creduto in lui nella prima parte della sua carriera, quando ancora non era il campione di oggi.
Queste sono qualità che ogni essere umano – prima ancora che golfista o professionista – dovrebbe coltivare dentro di sé e avere il coraggio e la lucidità di esprimere.
Il racconto di Tiger Woods ci offre un altro insegnamento davvero importante: anche, e forse soprattutto, i grandi campioni sono passati per momenti estremamente difficili nel loro percorso – quando ancora non erano grandi campioni – e sono stati capaci di affrontarli a viso aperto.
Il pensiero che dobbiamo scegliere di intrattenere nella nostra mente quando siamo presi dallo sconforto per qualsiasi colpo avverso della sorte – in campo e fuori dal campo di golf – è che per arrivare al successo è naturale passare per la sofferenza e per momenti difficili. Capita a tutti.
Il messaggio non è tanto che se ce l’ha fatta Tiger ce la posso fare anch’io, il messaggio è piuttosto che dietro tutti i grandi campioni ci sono numerose situazioni complicate ed è “come affronti queste situazioni” che ti permette di andare avanti e raggiungere il tuo personale successo che non ha nulla a che vedere con quanto ha raggiunto Tiger Woods.
INTRATTENERE INTENZIONALMENTE PENSIERI NELLA TUA MENTE
E qui arrivo a un altro insegnamento estremamente importante che vorrei ti portassi a casa da questo articolo:
La distanza che intercorre tra una storia di successo e una di scarso successo sta nella tua capacità di intrattenere consapevolmente e intenzionalmente determinati pensieri nella tua mente piuttosto che altri.
La tua mente per sua natura e formazione tende a dipingere tutto di nero nei momenti difficili o per lo meno a creare scenari che volgono al peggio. È con quei pensieri e quelle emozioni che devi imparare a fare i conti.
Tiger Woods e tutta la sua squadra – famiglia in primis – sono stati abili a mettere in pratica questo insegnamento.
Nella mia esperienza di golf mental coach sono stato testimone di come alcuni golfisti insieme alla loro squadra non siano stati capaci di gestire i momenti difficili, abbiamo lasciato che avvenimenti passati influenzassero negativamente i loro pensieri e le loro comunicazioni interpersonali.
Voglio condividere al riguardo un passaggio del mio libro Golfista Vincente, a pagina 75, per farti comprendere meglio questa dinamica:
“Facciamo prima un piccolo passo indietro e torniamo ad analizzare un aspetto della mente inconscia, secondo il Modello I che ti ho proposto sul suo meccanismo di funzionamento. I filtri o le prospettive cominciano a formarsi e poi a consolidarsi a partire dai dati che la mente riceve dall’ambiente e dalle interpretazioni che crea autonomamente da essi. Ne consegue che la mente inconscia costruisce la sua realtà da esperienze passate successivamente rielaborate: la base di partenza è il passato o, in altre parole, ciò che le è successo fino a quel momento. Se le cose stessero unicamente così, però, come esseri umani saremmo fortemente limitati per qualità e quantità di dati a disposizione, in un certo senso “condannati” al nostro passato. Se nasci, vivi e cresci in un ambiente stimolante ed evoluto hai molte più probabilità di sviluppare certe prospettive piuttosto che altre: considerata in questo modo la vita potrebbe apparire casuale e, sotto un certo aspetto, profondamente ingiusta”.
Nel mio libro Golfista Vincente ti spiego come funziona il meccanismo di funzionamento della mente inconscia e di come tu insieme alla tua squadra debba conoscere e applicare correttamente questo meccanismo.
Il successo di Tiger Woods è iniziato grazie al fatto che i suoi genitori, in primis, hanno si acceso il mutuo – permettendogli di accedere ad una delle migliori università – ma allo stesso tempo non glielo hanno fatto pesare, permettendogli di concentrarsi su ciò di cui aveva realmente bisogno di concentrarsi: giocare a golf con la giusta etica del lavoro, imparare, fortificarsi e divertirsi.
In sostanza hanno creato le condizioni ottimali affinché un giovane quattordicenne potesse sviluppare il proprio talento e potesse selezionare le informazioni opportune da offrire alla sua mente.
Allo stesso tempo Tiger è stato abile a concentrarsi solo su quello che contava per il suo golf e a sviluppare le capacità tecniche e mentali che lo contraddistinguono. È stato un successo di squadra, a tutti gli effetti!
Per puntare a traguardi straordinari è necessario che la tua mente abbracci le giuste informazioni e che ci sia intorno a te il contesto “giusto” per lavorare e performare.
Questa è la base di partenza per sviluppare le capacità mentali che fanno parte del mio Metodo: Presenza, Percezione Corporea, Capacità di quietare la mente inconscia, Coerenza Cardiaca e Capacità di scegliere e accedere allo stato di attivazione ottimale.
Tiger Woods le ha sviluppate tutte e rispetto alla capacità di fornire intenzionalmente e consapevolmente dati di assoluta qualità alla sua mente ho scritto un articolo specifico che ti invito caldamente a leggere. Renderà ancora più chiaro e utilizzabile quanto ho scritto finora.
Si intitolata “La Golden Bell ha suonato ancora” e puoi leggerlo cliccando qui.
Non è finita, desidero ora metterti a disposizione uno strumento pratico e di facile e immediata applicazione, che coinvolge il tuo corpo nell’esecuzione di colpi, col quale puoi gestire e padroneggiare la tua mente nel pre-gara e ti sarà particolarmente d’aiuto sul tee della uno.
Ho preparato per te l’Ebook gratuito dal titolo “2 Pratiche mentali di gioco pre gara testate per vincere la paura sul tee della uno e ottenere score stra-ordinari in gara”.
Continua a seguirmi e approfondisci il mio Metodo leggendo gli articoli del mio Blog a questo link. Sono davvero tanti e tutti estremamente attuali e pieni di spunti pratici per la gestione dell’aspetto mentale.
Swing your mind!
Andrea Falleri
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