Una questione di prospettiva

Ciao Golfista Vincente,

Oggi andiamo al cuore del mio Metodo, al cuore del golf e oltre.

Immagina un ragazzo diciannovenne che lascia casa, amici e affetti e si trasferisce per studio in un altro continente.

Immagina che all’arrivo nel nuovo paese questo ragazzo trovi il suo futuro compagno di stanza dell’Università ad attenderlo fuori dall’aeroporto dopo aver fatto più di due ore di strada per arrivare fin lì.

Immagina che i due vivano insieme i successivi tre anni, dormendo nella stessa stanza e condividendo giorno per giorno la loro straordinaria passione per il golf.

Immagina che questo ragazzo si sposi e il suo compagno di stanza gli faccia da testimone di nozze.

Immagina che da lì a una decina di anni questo ragazzo venga a sapere che il suo compagno di stanza ha poche settimane di vita in quanto affetto da un melanoma al quarto stadio.

Immagina che in quello stesso periodo questo ragazzo si ritrovi a giocare una gara del PGA Tour.

Quale saranno i suoi pensieri in campo? Quali le sue emozioni? Per chi, secondo te, starà giocando in quella gara del PGA Tour?

Tutto questo è ciò che è realmente successo due settimane fa a Erik Van Rooyen in Messico durante la gara del World Wide Technology Championship.

Ti invito a guardare e ascoltare attentamente la dichiarazione che ha rilasciato Van Rooyen subito dopo la conclusione della gara cliccando qui.

Ti riporto di seguito le sue parole:

“Come sei stato capace di restare così calmo quanto la posta in gioco era al massimo?

(lunga pausa) … mi dispiace, ero calmo perché ci sono cose più grandi nella vita che il golf. Se guardi la mia palla, ci sono delle note musicali sopra un po’ scolorite e delle iniziali JT, sono di Jon Trasamar il nostro miglior amico, che ha un melanoma e non ce la farà. Ogni colpo oggi è stato per lui. Quando stai giocando per qualcosa più grande del vincere uno stupido trofeo, mette le cose in una differente prospettiva e alla fine della giornata vincere o perdere qui non conta nulla.”

Erik ha vinto la gara con un quarto giro da capogiro, -8 con 6 birdie e un eagle finale alla 18!

L’apprendimento che vorrei ti portassi a casa da questa storia è che nel momento in cui liberi la mente da aspettative di risultato e giochi per qualcos’altro, che non sia il vincere o il perdere, il livello e la qualità del gioco si elevano alle stelle.

Continui a fare le stesse cose che hai sempre fatto: misuri la distanza dalla bandiera, ti accerti della distanza di eventuali ostacoli, analizzi il lie della palla, verifichi il vento, scegli il tipo di colpo, provi il colpo, esegui la routine pre-colpo, vai sulla palla e colpisci.

Ciò che cambia è il tuo stato dell’essere di fondo rispetto a quello che sta per accadere.

Collocare ciò che sta per accadere in una differente prospettiva non significa sminuire o togliere valore al risultato di ciò che stai per fare, significa semplicemente ridimensionarlo, vederlo in modo diverso e questo processo toglie stress e fornisce fiducia, sicurezza, consente al corpo di trovarsi nello stato tensionale ottimale.

Tutto ciò non è qualcosa che avviene una volta per tutte e poi ti dimentichi di farlo, è una conquista continua, perché come ti ho spiegato più volte la tua mente inconscia è sempre dietro l’angolo, pronta a interferire.

Per gestire questo processo è necessario avere strumenti di tipo mentale e questo è ciò che ti alleno a fare grazie al mio metodo Golfista Vincente.

Erik van Rooyen ce ne insegna uno di questi strumenti: connettersi con pensieri di un certo tipo che vanno oltre te e la gara e che abbracciano relazioni profonde, ricche di significato e perfino strazianti.

Questo non significa che devi per forza avere o pensare a un caro amico in fin di vita. Significa semplicemente richiamare alla tua attenzione cosciente, in gara con continuità, relazioni di valore nella tua vita, che ti nutrono, ti appagano, ti fanno crescere, ti sostengono nell’andare avanti.

Tutti noi ne abbiamo, basta ritagliarsi lo spazio per ricordarle ed essere consapevoli che non rappresentano distrazioni per la gara bensì sono dei potenti momenti di centratura che vanno mixati con gli abituali comportamenti tecnico-tattici come ti ho riportato sopra.

Se hai voglia di approfondire l’argomento e trarre ulteriori insegnamenti dalla storia di Van Rooyen ti invito a guardare l’intervista che ha rilasciato in sala stampa a fine gara – in particolar modo dal minuto 13’53’’ al 15’ -. È un concentrato di umanità e saggezza. Clicca qui

Oggi hai avuto la possibilità di conoscere uno degli strumenti pratici che uso con i golfisti in gara per lavorare sull’aspetto mentale e che permette la piena espressione del tuo potenziale.

Tanti altri strumenti ti aspettano col mio Metodo Golfista Vincente.

Ti ricordo che in questi giorni e fino a venerdì 24 novembre puoi mettere le mani sul primo e unico video corso di golf mental coaching in Italia: Golfista Vincente Essential, dove ti insegno tanti strumenti mentali pratici per ottenere score straordinari in gara.

È un’occasione unica e non corri alcun rischio, in quanto se non sarai soddisfatto del video corso, entro 30 giorni dall’acquisto, me lo segnali e ti rimborserò integralmente.

Se sei deciso a dare una svolta ai tuoi score e al tuo benessere in campo rispondi a questa mail e chiedi informazioni.

Affrettati, cogli l’opportunità!

Swing your mind

Il tuo golf mental coach

Andrea Falleri

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