Il Segreto dei Campioni

Ciao Golfista Vincente,

Si è concluso da pochi giorni il 150-esimo The Open nella cornice incantevole dell’Old Course di St. Andrews e anche questa edizione ha lasciato il segno regalandoci emozioni incredibili.

Innanzi tutto, congratulazioni a Cameron Smith che ha fatto un capolavoro ed è stato capace di gestire in modo encomiabile le proprie emozioni, i propri bastoni e il proprio putt!

Da parte mia non è stata assolutamente una sorpresa vederlo vincere. Già a marzo aggiudicandosi il The Player Championship aveva mostrato di che pasta è fatto anche e soprattutto a livello mentale.

Oggi desidero soffermarmi su un altro golfista, monumento del golf: Rory McIlroy. Alla fine, è arrivato terzo segnando uno stratosferico -18, non è bastato… Ciò che mi ha scaldato il cuore sono state le sue parole a fine gara.

Ecco cosa ha dichiarato nell’intervista a fine partita: “Guarda, sono stato battuto dal giocatore migliore questa settimana. 20 sotto il par per quattro round di golf da queste parti è davvero, davvero impressionante, specialmente marcare oggi un 64.”

Trovi qui l’articolo con le parole di Rory.

Complimenti a Rory per aver riconosciuto la prestazione superlativa di Cameron, in fin dei conti l’ultimo giro Rory l’ha chiuso a -2 colpi sotto il par, insomma non propriamente un giro mediocre…

C’è dell’altro che desidero portare alla tua attenzione e ritorno alla fine del terzo giro quando Rory ha segnato un robusto 66. Vediamo cosa è successo.

Dopo aver visto il compagno di gioco Viktor Hovland iniziare con due birdie alla 3 e alla 4, McIlroy avrebbe potuto facilmente frustrarsi con i suoi quattro par iniziali.

Ma il nordirlandese è un tipo tosto e ha risposto con due birdie, uno dietro fila all’altro alla 5 e alla 6.

Mentre Hovland ha continuato a macinare birdie anche in quelle buche per prendere il comando da solista, McIlroy ha risposto in modo sensazionale con un birdie alla 9 e un’eagle incredibile alla 10.

I due giocatori hanno continuato a scambiarsi colpi sulle seconde nove ma non si sono separati, entrambi giocando sei sotto il par per condividere il vantaggio alla fine del terzo giorno.

Rory ha dichiarato:

“Ho pensato che fosse davvero un buono score. Ho perso alcune occasioni all’inizio, mentre Viktor ha imbucato un paio palle da lontano. Ma sono rimasto molto paziente e ho ottenuto il mio primo birdie della giornata alla 5.

E sento che la mia pazienza è stata premiata poco dopo con un paio di birdie e poi alla buca 10. Nel complesso, giornata davvero buona. Ci siamo sostenuti a vicenda e abbiamo gestito bene le ultime buche.

Quindi, sì, nel complesso, quando sei una coppia fuori dal comando per il terzo giorno degli Open ed esci e tiri un 6 sotto il par, ne sarai sempre contento.

Devo solo attenermi al mio piano di gioco, fidarmi del processo. Più golfisti tirano fuori score importanti, più mi limiterò a insistere sul processo e a attenermi al mio piano di gioco.

Trovi qui l’articolo integrale con le parole di Rory.

Ma qual è il processo a cui fa riferimento Rory, qual è il piano di gioco di cui parla? Nella risposta a queste domande sta il Segreto dei Campioni.

Come tengono a bada la loro mente inconscia e rimangono focalizzati sul presente e continuano a fare scelte di qualità?

Sicuramente hanno un piano di gioco estremamente preciso e specifico che li porta a scegliere bastoni, traiettorie di gioco e anche direzioni di gioco in modo intenzionale. Nulla da questo punto di vista è lasciato al caso.

Ma, secondo te, è sufficiente?

Se credi che sia tutto qui, ovvero che tutto sta nella capacità di disporre delle giuste informazioni a livello tecnico-tattico, mi dispiace sei fuori strada e stai andando incontro a tanta delusione.

Se fosse sufficiente un piano di gioco, beh ti offro una soluzione semplice-semplice per migliorare i tuoi score con poco sforzo.

Individua un giocatore esperto di buon livello o un maestro di golf con esperienza in competizioni disposto a seguirti in gara, chiedi lui di farti da caddie e fidati ciecamente del piano di gioco che ti offrirà.

Sei ancora convinto che questo sia sufficiente per abbassare i tuoi score in gara?

No, non lo è, mettiti il cuore in pace e neppure lo potrà essere. Potrà forse aiutarti in alcune circostanze, ma in generale non risolverà i tuoi problemi mentali.

Hai bisogno di un processo, ossia di una serie di fasi sequenziali testate che hai creato e calibrato su di tè, hai allenato con costanza e disciplina e che sai che ti mettono in palla, ti portano rapidamente in quello stato dell’essere funzionale al colpo che ti appresti a tirare.

Questo processo strutturato è uno dei pilastri che ti insegno grazie al mio Metodo Golfista Vincente.

Devi sapere che finché non arrivi a padroneggiare questo processo sarai sempre in balia della tua mente inconscia, delle tue reazioni emotive e vedrai sfuggirti i colpi e le gare nei modi più strani possibili che ti faranno semplicemente sentire incapace, arrabbiato, deluso, fino ad arrivare ad un senso di impotenza.

Ti dico tutto questo sia perché ci sono passato anch’io da giovane quando gareggiavo sia perché vedo continuamente golfisti di tutte le età e livello di gioco che ci passano attraverso.

Il vero problema non sei tu, ricordalo, il vero problema sta nell’ignoranza delle figure cardine del golf – a partire dai maestri stessi – che ignorano i veri meccanismi che portano tanti golfisti a sotto-performare in gara rispetto all’allenamento.

Sei circondato da maestri, che assolutamente in buona fede, non ti offrono la vera e reale soluzione al tuo problema mentale, ti offrono le loro competenze, che sono assolutamente valide, ma in quest’ambito non utili per te.

Questo è il motivo per cui faccio quello che faccio tra cui scrivere queste newsletter: per innalzare il livello di cultura e sensibilità generale sui meccanismi mentali nel golf e offrire delle soluzioni assolutamente più funzionali al problema.

Se ti senti pronto per apprendere il processo che ti porterà a padroneggiare la tua mente in gara, contattami subito qui oppure inoltra questa mail a chi, seconda te, ne ha bisogno.

Continua a seguirmi, novità interessanti stanno per arrivare.

Swing your mind

Andrea Falleri

Il tuo Golf Mental Coach

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