Ciao Andre, buon viaggio
Ciao Golfista Vincente,
Sono stati giorni difficili, non ero nello stato d’animo per scrivere il nostro consueto articolo questa settimana. Sabato scorso, 9 aprile 2022 ho ricevuto una notizia pesante, non un fulmine a ciel sereno ma comunque un macigno da mandar giù.
Nella giornata di sabato 9 aprile Andrea Basciu ci ha lasciati. Puoi leggere qui la nota della Federazione.
Andre è stato il mio Maestro al golf club Bologna, ma in realtà molto di più. Ha rappresentato il mio primo contatto col mondo del golf, 11 anni fa nel 2011.
Ho deciso di scrivere queste righe per ringraziarlo e rivivere alcuni bei momenti vissuti insieme. Questo è il mio modo per salutarlo.
Andre è sardo di Cagliari, e per chi ha avuto modo di conoscere i sardi, lui rispecchiava le caratteristiche genuine di questa gente.
Un accento marcatamente sardo, decisamente guardingo all’inizio della relazione e poi una volta che conquisti la sua fiducia una persona che si dà in abbondanza.
Delle nostre lezioni ne ricordo una in particolare nella quale lavoravamo sul putt e in quella circostanza, al di là dei miei errori in lettura del green, rimanevo costantemente corto rispetto alla buca.
A un certo punto, lo ricordo come se fosse adesso, mi si è avvicinato e mi ha detto col suo accento inconfondibile e con modo deciso ma nello stesso tempo rispettoso del mio livello di gioco e dei miei errori.
“Se vuoi vincere alla lotteria ci devi pur andare in tabaccheria a comprare il biglietto, vero? Ecco vale la stessa cosa per il putt, se vuoi imbucare ci devi arrivare alla buca.”
Da quel momento non sono più rimasto corto nei putt di piccola o media distanza dalla buca. Riflettendoci adesso mi rendo conto che era anche un po’ mental coach, seppure la sua competenza fosse squisitamente tecnica e tattica.
Andre aveva una sensibilità tutta sua e una capacità di essere diretto ma non tecnico e noioso. Con le sue metafore riusciva ad arrivare al cuore delle persone e per questo andava oltre il classico Maestro di golf.
Ricordo anche un altro passaggio del rapporto, che avevamo instaurato, che la dice lunga sulla nostra relazione. Ci conoscevamo da circa 6 mesi, facevo lezione con lui e gli avevo raccontato del mio lavoro e della mia professione di coach sia in azienda, in quel periodo, che con altri sportivi.
Non mi disse mai nulla di particolare sulla mia attività, se non che conosceva un coach di una scuola di coaching che conoscevo anch’io.
Poi un giorno mi ferma e mi dice: “Ascolta, seguo un ragazzo giovane molto forte, il suo punto debole è la testa, ti va di conoscerlo e se vi piacete di iniziare a seguirlo dal punto di vista mentale”.
Rimasi basito, nel senso che ero stra-felice dentro di me ma non riuscivo a trovare le parole giuste per ringraziarlo.
Ovviamente accettai, incontrai questo ragazzo e iniziammo a collaborare dopo poco. Da lì iniziai a seguirlo sul circuito dell’Alps, perfino in campo come caddie e fu quella esperienza che mi fece capire che era proprio quello che volevo fare nella vita.
La mia riconoscenza verso Andre è duplice: mi ha insegnato a giocare a questo gioco meraviglioso e mi ha genuinamente offerto un’opportunità professionale unica che mi ha fatto sentire e sperimentare chi volevo essere.
Caro Andre, grazie di cuore per quello che sei e per il bene che hai fatto a me e a tutto il mondo del golf.
Sono certo che il tuo viaggio continua e conservo con profondo piacere il tuo ricordo.
Ti abbraccio
Buon viaggio!
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