Strokes gained approach e aspetto mentale
Ciao Golfista Vincente!
Nell’articolo “Il colpo più importante nel golf” abbiamo visto come una buona prestazione al putt in gara non sia sempre sinonimo di uno score basso e come il numero di putt non sia un indicatore di prestazione affidabile in quanto non tiene conto della variabile distanza dalla buca.
Ripartiamo dalle due domande che ti avevo posto nell’altro articolo:
Qual è il colpo più importante nel golf?
Ovvero qual è la tipologia di colpo che incide maggiormente sullo score finale, che può decretare la vittoria, il buon posizionamento o la débâcle in un torneo?
Rispondere a queste domande ti aiuterà almeno sotto due aspetti: da un lato pianificare al meglio i tuoi allenamenti e dall’altro affinare la tua preparazione mentale proprio su quella tipologia di colpo.
Ma come fare per rispondere a queste domande?
IL GOLF PREMIA CHI IMBUCA NEL MINOR NUMERO DI COLPI
Partiamo dal presupposto di base: il golf premia chi imbuca la palla nel minor numero di colpi e la distanza (ma non solo) è senza dubbio un parametro essenziale che in un certo senso rende conto del livello di difficoltà del colpo.
A parità di altre condizioni, supponiamo di trovarci in fairway: preferiresti tirare al green da 200 metri o da 150 metri? La risposta sembra quasi scontata e banale: da 150 metri ovviamente, ma nella sua semplicità contiene i semi della risposta alle domande sopra.
Immagina ora di conoscere, in relazione a determinate condizioni di partenza rispetto al lie della palla, quanti colpi in media impiega un gruppo di giocatori di un certo livello per imbucare da una certa distanza dalla buca.
Beh, allora saresti in grado di valutare l’efficacia di un tuo colpo calcolando sempre, in media, quante frazioni di colpo hai guadagnato o perso con il colpo che hai appena tirato rispetto a quello medio del gruppo di giocatori considerato.
STROKES GAINED APPROACH
Ti faccio un esempio per capirci: supponiamo che si abbiano a disposizione tante rilevazioni di colpi per differenti distanze dalla bandiera e per determinati lie della palla di golfisti di un livello di gioco simile o paragonabile. Supponiamo ora di considerare i colpi dal fairway solamente per semplicità, ma il ragionamento vale in generale.
A questo punto immagina di trovarti in un par 5 a 250 metri dall’asta. Dai dati a tua disposizione sai che mediamente un golfista del tuo livello impiega, da quella distanza, per esempio 3,7 colpi per imbucare.
Tiri il tuo colpo e immagina di non riuscire a raggiungere il green ma di rimanere corto, sempre in fairway, a 35 metri dalla bandiera.
Sempre attingendo ai dati a tua disposizione sai che da quest’ultima distanza il numero medio di colpi per imbucare per giocatori dello stesso livello è pari a 2,60.
Con questi dati puoi calcolare il guadagno o la perdita di colpi nell’ottica di imbucare che ha prodotto quel tuo colpo specifico – che è avanzato verso la buca di 215 metri – e lo fai in questo modo:
(N° medio di colpi da 250 metri per completare la buca – n° medio di colpi da 35 metri per completare la buca) – colpo tirato, cioè
(3,7 – 2,6) – 1 = + 0,1 colpi
In soldoni questo significa che quel tuo colpo di 215 metri e che si è fermato a 35 metri dalla buca, rispetto alla media colpi dei giocatori del tuo livello, ha guadagnato 0,1 colpi.
A COSA SERVE CONOSCERE LO STROKES GAINED APPROACH
Un valore positivo di questa equazione indica che il colpo appena eseguito è migliore del colpo medio dei giocatori con un certo livello di gioco e un valore negativo è peggiore del colpo medio dei giocatori di riferimento.
Ti chiederai: + 0,1 colpi è tanto? è poco?
Non è né tanto né poco, è semplicemente + 0,1 colpi e basta.
Diciamo che in un’ottica di comprensione del metodo che ti sto proponendo e niente più, se ad ogni tuo colpo dovessi guadagnare 0,1 colpi, considerando un tuo giro di 80 colpi per esempio, alla fine rispetto alla media dei tuoi colleghi di gara avresti guadagnato:
+0,1 * 80 = 8 colpi
Tantissimo!
Ovviamente le cose non stanno così perché alcuni o molti dei tuoi colpi determineranno un segno “meno” nel numero di colpi guadagnati e questo significa che avrai fatto peggio della media dei tuoi concorrenti per quei colpi.
Facendo la somma tra i meno e i più troverai i colpi persi o guadagnati rispetto ai colpi medi dei giocatori di riferimento.
Il punto fondamentale che devi ricordare è che, con questo metodo, sei in grado di confrontare tipologie di colpi diverse ossia putt con driver o gioco lungo con gioco corto per intenderci, in quanto ragioni sulla frazione di colpo che hai guadagnato o perso rispetto al colpo medio dei tuoi concorrenti e questa frazione è basata sulla distanza e quindi è una variabile omogenea per tutti.
Ciò che ti ho appena mostrato è l’approccio Strokes Gained – letteralmente dei colpi guadagnati – il cui padre teorico è Mark Broadie e se desideri approfondire il tema ti suggerisco di leggere il suo libro “Every Shot Counts”.
Grazie alle centinaia di migliaia di dati ai quali Mark ha potuto accedere tramite la sua applicazione Golfmetrics e ai dati messi a disposizione della PGA Tour tramite Shot Link, sono state create le principali statistiche per differenti lie della palla – tee, fairway, rough, bunker, green – e livello di gioco.
Ciò che ti permette questo approccio è conoscere dove sei più forte da un lato, dove sei in linea con il field di riferimento dall’altro e dove invece necessiti di migliorare.
PIANIFICA AL MEGLIO I TUOI ALLENAMENTI TECNICI E MENTALI
Se ci pensi bene queste non sono informazioni di poco conto, in quanto potrai avere una rapida e sintetica fotografia di come si va a inserire la tua prestazione rispetto a tutti coloro che competono con te e quindi su che cosa concentrarti nei tuoi allenamenti.
Ma non si ferma qui l’impatto di questo straordinario e innovativo metodo per il lavoro che mi riguarda. Infatti, dalla conoscenza delle tipologie di colpo e delle relative distanze – e quindi dei bastoni interessati – è possibile costruire delle pratiche di allenamento mentale specifiche.
Si passa così dall’allenare genericamente la mente nel golf all’identificare quelle situazioni che per te richiedono la massima attenzione mentale, ottimizzando tempiste di allenamento e personalizzandole sulla tua situazione specifica.
Tu che hai giocato e giochi gare e sai cosa significa vivere lo stress durante una competizione sai perfettamente che non tutti i bastoni che prendi in mano “pesano” uguali e generano in te lo stesso stato d’animo. Allo stesso modo non tutti i putt hanno lo stesso carico emotivo.
Grazie a questo metodo e soprattutto all’applicazione di questo metodo potrai sfruttare al meglio ogni secondo del tuo tempo in allenamento e potrai essere testimone di miglioramenti sensibili che neanche immagini.
Per ottenere tutto ciò puoi fare affidamento su di me e sul mio metodo Golfista Vincente. Il mio metodo di golf mental coaching ti offre, tra le altre cose, la possibilità di rilevare i tuoi colpi in gara e sulla base della loro rielaborazione avere a disposizione chiare indicazioni di dove andare a lavorare a livello mentale in allenamento.
Ti è ora chiaro come utilizzo gli strumenti d’avanguardia della statistica nel golf per ottimizzare l’intervento mentale, personalizzandolo, e per massimizzare i risultati che puoi trarne nel minor tempo possibile.
In questo modo avremo a disposizione dei dati misurabili che ci diranno se stiamo andando nella direzione giusta e quanto sta migliorando il tuo golf e dove.
Quindi niente chiacchiere o sensazioni rispetto ai risultati attesi, ma dati certi e incontrovertibili.
Rimane ancora un aspetto aperto: ricordi le due domande iniziali. Non hanno ancora ricevuto risposta. Beh, non mi sono dimenticato.
Seguimi perché nel prossimo articolo ti offrirò la risposta continuando a sorprenderti e ti mostrerò ulteriori risvolti mentali dell’approccio strokes gained svelandoti una volta per tutte come utilizzare al meglio l’arma delle statistiche nel golf in relazione al funzionamento della tua mente.
Se ritieni che questo articolo ti sia stato utile allora ti invito a condividerlo con tutti i golfisti che conosci e che pensi possano trarne giovamento.
Se ti senti già pronto per sperimentare il mio metodo Golfista Vincente e l’uso mentale avanzato delle statistiche dello Strokes Gained Approach allora non perdere altro tempo contattami subito a questo link.
Grazie per la tua attenzione
Swing your mind!
Andrea Falleri
Il tuo Golf Mental Coach
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