Lo Stato di attivazione ottimale
Car* Golfista bentrovat*!
Spero che questo 2021 sia iniziato nel migliore dei modi e mi auguro che il mio ultimo articolo sulla Golden Bell ti abbia ispirato e stia già migliorando il tuo gioco in campo pratica e in gara.
Per questo primo articolo del nuovo anno ho deciso di andare al cuore del mio Metodo Golfista Vincente e di offrirti degli spunti che non troverai in giro sul web o riviste e che mi rendono unico come golf mental coach.
Buona lettura!
IL PUTT DELLA VITA
Immagina di apprestarti a tirare il putt della vita. Immagina che quel putt abbia un significato enorme nella tua vita in quel momento. Immagina che imbucarlo o meno non sia per te la stessa cosa in quel frangente. Immagina che ci siano in gioco un sacco di soldi e tante opportunità per il tuo futuro da golfista.
Ti sei mai trovato in una situazione del genere? Probabilmente non tutte le condizioni sopra erano presenti contemporaneamente, tuttavia sono sicuro che putt “pesanti” ne hai dovuti gestire nella tua carriera da golfista e soprattutto putt che avevano un significato speciale per te.
La situazione che ti ho appena descritto è quella che viene narrata in maniera esemplare nel film “Seven days in Utopia”, un film sul golf – e non solo – che rappresenta un cult-movie per ogni golfista.
Racconta la storia inventata di Luke Chisholm, golfista professionista che riesce a raggiungere il Tour maggiore negli Stati Uniti e sembra essere un giocatore estremamente promettente. Ben presto però inanella una serie di risultati negativi anche molto pesanti e perde fiducia in sé stesso e nel suo gioco.
Litiga col padre che è anche il suo caddie e alla fine dell’ennesima sconfitta-disfatta in una gara del circuito prende la macchina e inizia a macinare chilometri in solitaria fino a quando è vittima di un incidente che lo costringe a fermare la sua corsa.
Si troverà catapultato nella realtà surreale di Utopia, una cittadina di poche centinaia di anime, alla periferia di San Antonio in Texas all’interno di una comunità di stampo neosocialista dove grazie agli insegnamenti di Johnny, un suo abitante, ritroverà fiducia in sé stesso e nella vita.
DID HE MAKE THE PUTT?
Nella scena finale del film Luke sta giocando il Texas Open, torneo maggiore del PGA Tour, grazie a una wild card messa a disposizione tramite l’intercessione di Johnny, e si trova a un putt dalla vittoria. La scena conclusiva del film mostra l’esecuzione del putt finale con la palla che rotola dolcemente verso la buca.
L’inquadratura sfuma verso l’alto quando la palla si trova a poche decine di centimetri dalla buca e non sapremo mai se è entrata o meno. La voce di sottofondo evidenzia che lo spettatore si starà chiedendo se Luke ha imbucato – “Did he make the putt?” – e invece, suggerisce sempre la voce, se la domanda fosse: “Importa veramente?” Così finisce il film, di cui puoi vedere uno spezzone a questo link.
Dalla mia pluriennale esperienza di golf mental coach, ho sentito da parte di tanti golfisti, genitori, maestri, dirigenti, spettatori frasi del tipo: “Ma ha imbucato quel putt?”, “Ma alla fine che score ha fatto?”, “Ma ha portato a casa il risultato?”, “Chi ha vinto?”.
L’attenzione primaria è sullo score, sul risultato finale, su chi ha trionfato. E questo vale per qualsiasi livello di gioco: dal campionato sociale con in premio la cesta di prodotti eno-gastronomici, al trofeo giovanile senza montepremi, alla gara sull’Alps Tour o Challenge Tour con discreti price money, fino alle ricchissime gare dell’European o PGA Tour o alla Ryder Cup.
Nessun giocatore di golf è esente dall’essere valutato e a volte giudicato sulla base del suo score finale.
Mettiamo subito in chiaro che sono il primo a considerare importante la vittoria, a non sminuirla e a ricercarla per me e per i miei clienti. Il nodo cruciale è se il risultato, a livello di score, è l’unico obiettivo perseguito e apprezzato da te e da chi frequenta il tuo ambiente e se è tutto ciò che ti muove.
ATTEGGIAMENTO UNICAMENTE ORIENTATO ALLA VITTORIA
Ti sei mai chiesto quali sono le conseguenze di un atteggiamento unicamente orientato alla vittoria? Te lo spiego in modo molto semplice e diretto: ti stai scavando la fossa con le tue mani.
La ragione è molto semplice: stai concentrando la tua attenzione su una variabile che non è totalmente sotto il tuo controllo. Stai conducendo una sfida, in un certo senso impari, in parte persa in partenza. Il risultato finale è sì funzione di ciò che fai tu, ma anche di ciò che fanno i tuoi avversari e a volte anche dell’ambiente di gioco, come le condizioni atmosferiche per esempio, che non sono sempre uguali per tutti.
Potresti fare una buona o addirittura un’ottima prestazione, ma se in quella gara ci sono altri golfisti che si esprimono a livelli superiori al tuo, che caso mai erano impronosticabili alla vigilia, beh allora non porterai a casa la vittoria. E sai cosa comporta questo per te?
Nella migliore delle ipotesi rabbia, che può durare da pochi a qualche giorno, nella peggiore frustrazione e senso di impotenza che sono sicuramente maggiormente pervasivi e puoi potarteli dietro per molto, molto tempo.
E sai che le brutte notizie non sono finite qui, vero? Sì, perché la rabbia e la frustrazione-impotenza che ti porti dietro non hanno effetti solo sul tuo gioco in gara, ma ancor più hanno effetti sulla tua vita personale, sui rapporti con i tuoi genitori, con tua moglie o marito se ce l’hai, con i tuoi figli, con i tuoi amici, con il tuo allenatore, con tutti coloro con i quali ti relazioni.
Ti rendi conto qual è il prezzo che stai pagando? È un prezzo elevatissimo sia a livello economico ma ancor più a livello emotivo e per giunta fisiologico. Gli stati d’animo appena descritti ti dreneranno energie e avranno per giunta un impatto certo e pesante sulle tue funzioni vitali: sul tuo respiro, sul tuo battito cardiaco, sul tuo sistema immunitario e così via.
So cosa stai pensando: “Mah Andrea l’esempio che hai portato tu è un po’ estremo, quanti golfisti si svegliano la mattina e giocano a un livello al di sopra delle loro possibilità del momento? Capiterà ogni tanto, raramente”.
IL LIVELLO MEDIO DEL FIELD OGGIGIORNO
Beh, se è questo che credi ti invito a riflettere su quanto sto per dirti. Puoi andare sul sito dell’European Tour a questo link, osservare i risultati della stagione 2020 e verificare quanti tornei sono stati giocati e i nomi dei vincitori.
Scoprirai che su 35 tornei giocati nel 2020 solo due giocatori sono riusciti a vincere più di una volta – Sam Horsfield all’Hero Open e al Celtic Classic e John Catlin all’Andalucia Master e all’Irish open -, per tutti gli altri c’è un vincitore diverso.
Sai cosa significa questo in termini molto semplici: che a livello di Tour ci sono tantissimi potenziali vincitori e sai perché? Perché il livello medio del field è altissimo e i giocatori che hanno le qualità per vincere sono tantissimi. Questa è una peculiarità del golf dei nostri tempi che nel tennis, per esempio, non c’è.
Potrai obiettare: “Ma questo è ciò che accade sull’European Tour, gli altri circuiti sono differenti!” Mi dispiace contraddirti, seppure ci possano essere differenze, questa è la situazione del Golf oggigiorno a tutti i livelli. Puoi fare un’analoga verifica guardando i risultati sul Challange Tour e sull’Alps Tour nel 2020 e vedrai che la situazione non cambia.
Se non sei ancora convinto guarda l’immagine qui sotto che puoi visionare a questo link:
Come puoi ben comprendere nessuno dei top 5 del 2016 è ancora un top 5 all’inizio del 2021. Rory Mc Ilroy è attualmente settimo e perde solo 4 posizioni, il peggior piazzamento relativo è di Jordan Spieth che perde ben 84 posizioni! La quantità e qualità di giocatori giovani e “stagionati” che giocano sul Tour è tale per cui vincere e rimanere in vetta alla classifica è un’impresa titanica.
AVERE UNO SCOPO E UNA CHIAMATA CHE VADA AL DI LÀ DI QUALSIASI PUNTEGGIO
Torniamo ora al film e a qual è il messaggio chiave che viene trasmesso allo spettatore. La storia è avvincente e ci sono vari passaggi in cui il regista offre degli spunti che contengono in sé parte del messaggio generale del film.
Ti invito a vederlo, allo stesso tempo ti riporto quello che secondo me è il passaggio chiave del film, proprio nelle scene finali quando Luke sa che il destino del Texas Open è nelle sue mani e quel putt può dargli la vittoria.
La voce narrante fuori campo dice – trovi di seguito la mia traduzione dell’inglese, per completezza ho lasciato anche il testo originale:
“Luke knew this putt was meaningless in the big picture.
He was now answering to a higher calling; it was time to go to a place beyond tradition to a place of buried lies and unearthed truths.
A revolution had begun within Luke soul, he had a purpose and a calling that went beyond any scoreboard”
“Luke sapeva che questo putt non aveva significato in una visione più ampia.
Stava rispondendo a una chiamata più alta; era giunto il momento di andare in un posto al di là della tradizione verso un posto di bugie sotterrate e verità dissotterrate.
Una rivoluzione era iniziata nell’anima di Luke, lui aveva uno scopo e una chiamata che andava oltre qualsiasi punteggio.”
Eccoci arrivati a quello che deve essere l’apprendimento centrale da portarti a casa da questo articolo. Quando ti trovi di fronte al “putt della vita” o anche semplicemente a un colpo che tu senti particolarmente significativo per te, quello che devi fare è “andare in un posto dove ci siano le tue verità dissotterrate”, devi intraprendere una “rivoluzione dentro la tua anima”.
Visto che ormai mi conosci sai che è esattamente quello che sostengo anch’io usando parole diverse. Devi entrare nello stato dell’essere “giusto”, lo stato di attivazione ottimale, ossia quella condizione mentale-emozionale che ti permette di avere la maggiore probabilità possibile di imbucare quel putt o di swingare al meglio.
COME POSSO ACCEDERE ALLO STATO DI ATTIVAZIONE OTTIMALE?
Questa sopra è la vera domanda che devi porti con costanza senza accontentarti delle prime risposte che trovi lungo il tuo cammino.
Ti rispondo riportandoti un passaggio del mio libro Golfista Vincente dove affronto proprio questo argomento:
“Entrare nello stato che io chiamo di attivazione ottimale, nel quale raggiungere l’equilibrio ideale a livello di pensieri e sensazioni, è il prerequisito per poter esprimere ogni volta uno swing autentico. Come fai a entrare in modo continuativo ed efficace in questo stato? Attraverso la routine [pre-colpo] che funge da scivolo, da cinghia di trasmissione che trasferisce l’energia prodotta dal tuo motore interno alle ruote del corpo che fanno girare il tuo bastone.” (pag. 107)
Vorrei che adesso ti fermassi un attimo e ti domandassi che cosa ti è stato insegnato dai tuoi Maestri di Golf riguardo alla routine pre-colpo. E non intendo lo studio e l’analisi degli ostacoli del campo, del lie della palla, distanza e dislivelli, intendo proprio come usare la tua mente, come indirizzare i tuoi pensieri per restare calmo e focalizzato nei momenti subito antecedenti il colpo.
Dalla mia esperienza – e forse tu potresti essere un’eccezione – la stragrande maggioranza dei golfisti con cui ho parlato e lavorato mi hanno rivelato di non aver mai ricevuto alcuna indicazione in merito.
Coloro che invece avevano ricevuto indicazioni e me le hanno condivise, ho potuto riscontrare che si trattava di consigli estremamente generici e spesso focalizzati su cosa non bisognava pensare e quindi totalmente inutili.
Per ultimo una ridottissima minoranza ha ricevuto indicazione sull’uso di tecniche di visualizzazione, che come ho avuto modo di evidenziare sia nel mio libro che in altri articoli del mio blog hanno efficacia molto modesta se usati isolatamente e non inseriti all’interno di un metodo strutturato.
È arrivato il momento di rispondere alla domanda sopra e di offrirti una soluzione, che da tanto tempo stai cercando e che ancora non hai trovato. Prima di farlo ricorda che è una soluzione – ne esistono diverse – e soprattutto deve rientrare all’interno di un metodo e quindi di un percorso strutturato che generi una trasformazione più ampia e profonda in te come persona e come golfista.
INDIVIDUA LA TUA FRASE AUTENTICA
Una soluzione sta proprio nell’attingere “all’energia prodotta dal tuo motore interno” o in altre parole nell’accedere ad uno specifico stato dell’essere che per prima cosa devi imparare a nominare, devi ciò essere in grado di descriverlo con parole per richiamarlo alla tua mente in modo intenzionale e consapevole.
Devi quindi essere in grado di tradurre quello che la voce narrante del film definisce come “avere uno scopo e una chiamata che va oltre qualsiasi punteggio” in parole comprensibili e che abbiano senso per te.
Fai attenzione alle due paroline che ho appena sottolineato, perché eviteranno fraintendimenti pericolosi. Non cercare la frase magica che vada bene per tutti e in ogni circostanza. Non esiste! Devi costruire la tua frase con le tue parole, deve calzare a pennello su di te e deve trasudare tutta la tua autenticità.
Posso fare degli esempi per darti una idea generale di cosa intendo, poi devi metterci del tuo e se vuoi posso supportarti io in questo processo.
Puoi fare riferimento all’”Essere Coraggioso” o all’”Essere un riferimento per gli altri”, all’”Essere Eccellente”, all’“Essere Autentico” o ancora all’”Essere Vincente”.
Come vedi tutte queste espressioni rappresentano degli ideali, dei valori alti, ma devi personalizzarle in modo tale che quando le ripeterai a te stesso ti accenderanno subito un sentimento profondo e autentico e ti spalancheranno la porta per accedere allo stato di attivazione ottimale.
Per personalizzarle puoi fare riferimento a metafore o analogie per te significative – per esempio “Essere Coraggioso come un Mandaloriano” se ti piace la serie ispirata a Star Wars – o ancora richiamare alla tua memoria visiva un passaggio della tua vita nel quale hai sperimentato una forza interiore molto forte che ti ha permesso di superare con successo una situazione difficile sia a livello golfistico che personale.
Ripeti lentamente e in modo persistente questa frase a te stesso nei momenti precedenti il colpo – e se vuoi attiva anche la tua capacità immaginativa – e questo ti permetterà ti accedere velocemente allo stato dell’essere che stai cercando.
Paradossalmente ti capiterà di mettere in secondo piano, se non addirittura dimenticarti completamente, lo score del momento e pertanto quel putt – o più in generale qualsiasi altra tipologia di colpo – che stai per tirare diventerà, in quel momento, “senza significato”.
Riuscendo a fare questo ti assicuro che avrai massimizzato le tue probabilità di successo in quel momento.
A questo punto so cosa stai pensando: “Mah Andrea facendo tutto questo che mi hai spiegato imbucherò il putt?”
La risposta più sincera che posso offrirti è questa: “Non so se imbucherai quel putt, imbucherai sicuramente quello più utile alla tua anima”.
Ciò che devi far tuo è che non esiste un trucco o un esercizio del momento che ti da la certezza assoluta di imbucare, esiste un metodo che ti porta nella migliore condizione possibile per imbucare e seguendo Golfista Vincente ottieni proprio questo.
Se il putt esce o se non esegui lo swing come volevi significa semplicemente che ancora non sei pronto, che ancora non sei riuscito ad accedere al tuo stato di attivazione ottimale e ciò che ti può veramente aiutare è il mio metodo.
Bene non ti resta che metterti all’opera, identificare la tua frase autentica che ti consenta di accedere rapidamente al tuo stato di attivazione ottimale ed esercitarti a ripetertela in gara con costanza e disciplina.
Buon lavoro!
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Grazie per la tua attenzione
Swing your mind!
Andrea Falleri
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